Dalla Work Health Promotion alla Total Worker Health, quale contributo del medico del lavoro? (Italian)
In: Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia, Jg. 40 (2018-07-01), Heft 3, S. 158-161
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WHP programs are a set of interventions that seek to improve the work organization and worker health, to achieve ridua better work ability. In the States these programs are spread out in the large majority of industries, because of reduced insurance premium. More recent and accurate meta-analyses have shown modest effects, restricted to improvements in work ability and absenteeism, with no effects on health behavioural risk factors. A critical issue is the low participation, as they are perceived by workers as poorly oriented to improve work safety. Since the early 2000s NIOSH has been promoting the integration of health promotion and occupational safety programs based on the notion that improvement in working condition has the potential to reduce occupational diseases and accidents as well as to prevent chronic-degenerative diseases with a high burden in populations. This effort resulted in launching a new prevention program in 2011, named Total Worker Health (TWH), with the objective of emphasising the integrating occupational safety programs with WHP. A recent review of 24 integrated programs, found low size-effect evidences of efficacy in cessation of smoking, improving dietary consumption of vegetable and fruits and reducing sedentary habits. This review also highlighted selection and attrition biases in many studies as well as heterogeneity in program design and implementation. Such evidence of low effectiveness is opposed to findings made by Italian studies that were characterised by the direct involvement of occupational physicians. The concept of TWH, being a holistic approach to worker health aimed at preventing work related diseases and chronic-degenerative diseases, cannot reduce the pivotal role of occupational physicians, who is the actor of the integration of work-related and personal risk profiles at individual level. This approach emphasises the key contribution of in the workplace by occupational physicians in a precision public health perspective, i.e. "to provide the right intervention to the right population at the right time", which means to deliver precise health prevention activities to populations that might benefit more, taking into account the work environment. [ABSTRACT FROM AUTHOR]
I programmi di WHP sono un insieme di interventi e strategie aziendali orientate al miglioramento della organizzazione aziendale nonché alla promozione della salute, e quindi aumentare la capacità lavorativa. Negli Stati Uniti d'America, ove questi programmi hanno ampia diffusione, le aziende sono incentivate dalla riduzione dei premi assicurativi. Le più recenti ed accurate meta-analisi hanno rilevato efficacia degli interventi nel migliorare la work ability e ridurre le assenze per malattia, mentre scarsi gli effetti su cessazione dell'abitudine al fumo, aumento dell'attività fisica, promozione di alimentazione sana e riduzione del sovrappeso corporeo. Un aspetto critico è la talvolta scarsa partecipazione, essendo avvertiti percepiti scarsamente orientati al miglioramento della sicurezza in ambito lavorativo. Il NIOSH, fin dai primi anni 2000 ha cercato di affrontare l'integrazione tra azioni di promozione della sicurezza nei ambienti di lavoro e di migliorare la salute dei lavoratori in relazione alle patologie a maggiore impatto sociale e che riconoscevano concause lavorative. Nel 2011 ha varato un nuovo programma, il Total Worker Health (TWH), con l'obiettivo di integrazione dei programmi di sicurezza sul su lavoro con quelli WHP, per prevenire infortuni e malattie professionali e non, e promuovere salute e benessere negli ambienti di lavoro. Una recente review che ha considerato 24 programmi integrati, ha riscontrato una evidenza di efficacia per cessazione dall'abitudine al fumo, incremento del consumo di frutta e verdura e riduzione della sedentarietà, ed ha evidenziato alcuni aspetti metodologici critici, quali un alto rischio di bias di selezione e di abbandono, oltre che di eterogeneità tra studi nella progettazione e modalità di realizzazione. Queste evidenze di bassa efficacia si contrappongono a quelli ottenuti da diversi studi italiani, che si sono caratterizzati per il diretto coinvolgimento del medico del lavoro aziendale. Infatti il concetto di TWH, inteso come approccio olistico alla salute del lavoratore con la finalità di prevenire le malattie lavoro correlate e le patologie cronicodegenerative, non può eludere il contributo essenziale del medico del lavoro, che è in grado di integrare in un rapporto personale con il lavoratore i profili di rischio lavorativo ed individuale, chiamato negli anni a venire ad un contributo essenziale in una prospettiva di Precision Public Health, intesa come possibilità di indirizzare specifici interventi di prevenzione dei rischi lavorativi e non agli strati di popolazione che meglio possano beneficiarne. [ABSTRACT FROM AUTHOR]
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Titel: |
Dalla Work Health Promotion alla Total Worker Health, quale contributo del medico del lavoro? (Italian)
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Autor/in / Beteiligte Person: | Ferrario, Marco M. ; Borchini, Rossana |
Zeitschrift: | Giornale Italiano di Medicina del Lavoro ed Ergonomia, Jg. 40 (2018-07-01), Heft 3, S. 158-161 |
Veröffentlichung: | 2018 |
Medientyp: | academicJournal |
ISSN: | 1592-7830 (print) |
Sonstiges: |
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